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Prof. Maurizio Abaco

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Disequilibrio dell’Apparato Digerente

articolo 1

Spesso chi soffre di gastrite è una persona che tende ad evitare i conflitti. Tende all’armonia nelle relazioni e, per non creare una situazione di disaccordo, preferisce non esprimere il proprio disappunto in situazioni considerate intimamente inaccettabili, senza riuscire ad esprimerlo esteriormente.

A livello analogico sopporta nelle situazioni che però proprio “non gli vanno giù”, e il disappunto rimane letteralmente sullo stomaco.

Sono persone con la tendenza a non vivere l’aggressività, intesa come espressione del proprio disaccordo senza temere la reazione dell’altro.

La ricerca dell’armonia nella relazione, anche a costo di evitare il confronto e di sopportare situazioni che però risultano sgradevoli, è legata solitamente alla paura di far rimanere male l’altro (senso di colpa) o alla paura del giudizio altrui e quindi di essere rifiutato o respinto. Continua a rimuginare senza essere capace di comunicare il proprio parere, questo porta a sopportare situazioni che però gli risultano sgradevoli e gli portano disagio.

Trattandosi di sopportazione e non di accettazione, il disagio si manifesterà a livello dello stomaco con gastrite o reflusso gastroesofageo. Incapace di ribellarsi a una situazione che ritiene ingiusta il dolore si esprime a livello fisico anziché verbale, non riuscendo a digerire né la situazione, né gli alimenti. Quando ci brucia una situazione e non lo esprimiamo per paura, sarà lo stomaco a bruciare, focalizzando la rabbia al Centro dello stomaco, e di conseguenza le scorie nel colon creeranno una “tempesta” spasmodica di tossicità.

Domande utili da porsi:

  • Mi sento in colpa ad esprimere il mio disaccordo?
  • Ho paura di far rimanere male l’altro o di essere giudicato male?
  • Quale situazione proprio non mi va giù?
  • In quale schema condizionante mi sento in gabbia?
  • Se mi esprimo rischio di rompere un Equilibrio (anche se sono consapevole che è precario)

A questo punto del proprio vissuto, occorre prendere atto che tutto ciò è divenuto tessuto disequilibrato nel proprio corpo, di conseguenza serve intraprendere una Via che conduca all’Armonia del proprio Essere, affinché si possa raggiungere il Ben-Essere.